sabato 26 marzo 2011

Sicuramente mi sfugge qualcosa.

Avete presente il libro di Alfonso Luigi Marra, "Il labirinto femminile"?

Ma sì, vi sarà sicuramente capitato di imbattervi in uno dei suoi spot, vette insuperabili del trash televisivo:


(...il signoraggio bancario primario e secondario? Ach!)


(...ma perché la Arcuri guarda il cellulare a inizio spot?)


(...e basta dire che dei tre Mora è quello che recita meglio)

Però continua a sfuggirmi qualcosa.

Tipo che tra i 100 libri più venduti da IBS il libro di Marra non compare proprio.
E che nemmeno nelle vetrine delle libreria mi pare di averlo mai visto esposto.
E pure il mio edicolante quando gli chiedo del libro di Marra  spalanca le braccia e dice "Mah..."

Eppure gli spot televisivi costano un puttanaio (e infatti di libri promossi con spot televisivi se ne vedono pochi che non siano nella lista dei 10 libri più venduti), come anche credo le comparsate delle varie mostruosità catodiche chiamate a promuovere il libro.

E quindi, chi accidenti la paga tutta questa baracca? Mah...

5 commenti:

  1. Da Piroso ha accennato a qualcosa come centinaia di migliaia di euro per gli spot: http://www.youtube.com/watch?v=-VzX1r6uwMs

    Ne parla intorno al minuto 3:36. Ilare è il momento in cui sciorina cifre del calibro del "1 miliardo, 1 miliardo e mezzo di persone" che sarebbero ora ben consci del signoraggio bancario.

    In questa:
    http://www.youtube.com/watch?v=NkBC4YIRa5Y

    se salti a 4:58 l'intervistatore gli pone il tuo identico dubbio e dice: " [...] in realtà non stiamo spendendo cifre enormi [...]".

    Se proprio ci tieni a leggere le prime 140 pantagrueliche pagine del libro, ovviamente se non lo hai già fatto: http://www.marra.it/documenti/visualizza_doc.php?lingua=1&docu=labirinto_download.pdf

    Io ho tentato ma l'impresa è per me erculea e ho dovuto desistere.

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  2. Mi sono posto le stesse domande anche io..
    http://ilfarodelglifo.blogspot.com/2011/02/il-labirinto-femminile-ovvero-lo.html

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  3. Quello che dice Marra sul costo delle pubblicità ci può anche stare ma, anche se basso, è comunque un costo per un prodotto (il libro) che non mi pare che sia proprio il titolo spaccamondi che dovrebbe invece essere.
    Esperimento di marketing?

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  4. Credo non sia da sottovalutare il particolare che A.L. Marra sia stato principalmente un politico di Forza Italia (vedi wikipedia)

    Ricordiamoci in che paese viviamo... secondo me lo spot gli è costato molto poco in termini di realizzazione e pochissimo in termini di messa in onda...

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  5. Mora era in parola x interpretare Bloch nel Dylan Dog con lo ex Supes. Il soggetto originale era molto divertente, una corda elastica tra The Rocky Horror e Tano da Morire, ma girato secondo le regole del Dognma di Von Trier. Considerato che la produzione ha poi preso altre strade, ecco una sintesi della prima stesura: Dylan è innamorato da secoli della mamma e sublima la cosa in un patto con gli antichi dei del signorinaggio che lo trasformano in una ragazzona sfingea ( la Arcuri ). Qualcosa come il Rebis della Doom Patrol di Morrison, lo ammetto, ma non sarebbe la prima volta che il cine gli scippa una idea ( vero, f.lli in Matrix ? ).
    Dylan diventa Diletta, la pianta con le indagine sugli incubi e si perde, dopo il crepuscolo, in piano bar alla perpetua ricerca di qualcosa che le/gli manca ( ..e ci stanca/la paura di esser solo ciccia da contare / e che il domani non conti più come direbbe Dalla ).
    Incontra una combo di Barry Manilow, Red Ronnie e quel tale del serial Castle ( Marra of course ). Se ne innamora e resta inebettita all night long davanti al Marra che mette in musica teorie di marketing e apologie del messaggio subliminale.
    Diletta è quasi sul punto di chiedere la mano del singer - sono nel SUV di Marra, la luna è piena - quando nota sul collo del suo amato il solito 666. Marra spiega che è il numero di copie vendute di un suo vecchio saggio pseudoscentologico, ma la Arcuri è stata un cacciatore di mostri , non ci casca e fruga nella giacca alla ricerca della sua pistola che da tempo è al monte di pietà. Di fronte a lei l'ennesimo noioso effetto di morphing che la porta a fronteggiare MarraKash, il demone del redde rationem. Una pallottola in mezzo agli occhi lo riduce a demonietto tascabile che la Arcuri trafigge con il suo tacco tredici.
    Dalle ombre emerbe Morabloch, dio babilonese dell'accomodamento reincarnato in un ispettore flaccidotto e cardinalizio.
    E' amore a prima vista. Io adoro il lieto fine e mi spiace che si sia optato con quella cosa con il ragazzone ben piantato pettinato dalla lingua di un Terranova, ma paz.

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