mercoledì 25 agosto 2010

Beata la Nazione che non ha bisogno di Casini.



Si sa, Casini, già degno seguace di Monsieur Lapalisse, nel nulla politico che ci circonda ci sguazza benissimo, quasi quanto l'altro nulla addensato attorno a Rutelli.

E allora, visto che di partiti politici ne abbiamo fin sopra le orecchie, che ti inventa il nostro genio canuto? Un nuovo soggetto politico, evidentemente pensato per cacciarci dentro un po' di cattolici che amano dirsi moderati e anche come stalla dove rinchiudere i buoi con sopra il marchio di Fini.
E come te lo chiama? Partito della Nazione.
Così i Finiani sentono l'assonanza con quel bel Partito Nazionale nato nel 1921 e magari si sentono un po' più a casa loro.

Che poi uno ci pensa: Partito della Nazione, che cazzo di idea mi esprime? Nessuna.
E i partiti, di loro, non dovrebbero già avere un respiro nazionale?
Evidentemente l'ascesa della Lega ha minato le basi dell'ovvio.

Che poi uno ci pensa ancora… Ma tutta questa gente come Casini (e Buttiglione) che si coalizza per riconciliare l'Italia ma che se, a un colloquio di lavoro gli chiedessero "ma tu negli ultimi 10 anni che hai fatto di utile per la Società?" avrebbe non poco imbarazzo a rispondere, non si potrebbe coalizzare per una volta per togliere il disturbo dal nostro campo attenzionale?
Che, vabbè cattolici, ma credere che queste persone incarnino un'idea che vada oltre il loro conto in banca e la gratificazione di vedersi in televisione a predicare il nulla è davvero un atto di fede che va ben oltre le mie capacità di comprensione.

Direi che, anche qui, ipotecandone la fine, un'etichetta PARFAC per l'ideona di Casini ci sta eccome.

(teniamolo a mente: alle ultime elezioni Casini è stato quello che ha candidato quel buco nero di Emanuele Filiberto di Savoia. Mai dimenticare!)

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