giovedì 10 settembre 2009

E in culo al cordoglio.


Sulla morte di Mike Bongiorno l'unica cosa interessante da leggere l'ha scritta Paolo Villaggio: era un mediocre e, in quanto tale, è giusto che venga considerato un monumento di un paese che negli ultimi 40 anni ha sempre premiato la mediocrità.
È stato anche grazie al lavoro di Mike Bongiorno, da sempre capofila di una tv intesa come fabbrica del consenso, che il nostro paese ha raggiunto livelli di cultura che oggi letteralmente spaventano. Non solo, ma certamente anche.
Può dispiacere che se ne sia andato (ma un po', senza esagerare), ma è giusto sottolineare – come fa Villaggio – che sarebbe ora di smetterla di considerare l'espressione "molto famoso" come un sinonimo di "grande". I grandi sono Pasolini, Fellini, Moravia, non Mike Bongiorno.
Il pezzo di Villaggio lo potete leggere QUI.

ps: medaglia d'oro al titolo del pezzo che Andrea Voglino ha postato sul suo blog per segnalare la scomparsa del celebre presentatore tv: una sintesi degna di Cuore (appunto…).

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