sabato 5 dicembre 2009

Onda viola.

E, in questa nostra bella Repubblica democratica allo sbando, è arrivato anche il B-Day. Che è nato da Facebook che, per quello che mi riguarda, sarebbe già a posto così ma facciamo finta di niente e riflettiamo un attimo.

Una manifestazione contro Berlusconi ci sta. Che si chieda che si faccia processare in base alle accuse che gli sono state mosse, pure. Ma se poi agiti manette e sbarre, allora non ti interessa un processo ma una condanna. Cioè sei già convinto che il processato sia colpevole.
Allora cosa lo chiedi a fare il processo?

Una manifestazione contro Berlusconi ci sta. Qualche perplessità però la dà la richiesta che si debba dimettere. Cioè, si deve dimettere perché è Berlusconi (e, come per Facebook, basterebbe così) o per qualcosa di specifico per cui le dimissioni sarebbero un obbligo?
Perché ci si dimentica sempre che, qualche anno fa, ci sono state delle elezioni e quelle elezioni le ha vinte il centrodestra? Può non piacere, ma tocca farsene una ragione: le hanno vinte loro (e può piacere pure meno che quello che doveva essere il mio rappresentante, Walter Veltroni, in tutto questo patatrac se la sia bellamente data a gambe lasciando agli altri –e a noi elettori con loro– il compito di gestirci questa bella situazione).
Ovvio, questo legittima una maggioranza a governare e non a fare quel che cazzo vuole con le leggi per non far processare (processare, non condannare) il premier, però quella è la maggioranza che i nostri connazionali –in caduta a picco negli abissi dell'ignoranza, sono d'accordo– hanno votato e scelto.
Non puoi mandare via a calci in culo il loro rappresentante senza mandare via a calci in culo pure tutti loro. E, se fai così, allora il problema è ben più grande di Berlusconi e dei suoi processi.
È un problema che si chiama colpo di stato.

Una manifestazione contro Berlusconi ci sta. Ma poi qualcuno dice "non siamo contro la politica". E dove sarebbe la politica in tutto questo? Io vedo gente arrabbiata, stufa (e ci sta ma, se le elezioni contano ancora qualcosa, va considerato che per quanto la piazza sia piena quella è la minoranza), legittima manifestazione del proprio dissenso ma ancora ben lontana da diventare politica. La politica è scegliere attivamente di farsi rappresentare da qualcuno. Esattamente chi sono i rappresentati scelti da questo fiume in piena colorato di viola?

Aldilà del B-Day in sè, queste manifestazioni (e altre) chiedono a gran voce un'opposizione e non un governo.
Ed è vero. Più che Berlusconi (o forse in ugual misura) è quello il problema di fondo che oggi viviamo e che genera tutta questa tensione: l'assenza clamorosa dell'opposizione. Chi vince governa e chi perde fa l'opposizione: il PD sa di non aver vinto le elezioni ma ancora pensa di… non averle perse. E per questo non gli passa nemmeno per l'anticamera del cervello di costituirsi opposizione. Piuttosto, governo ombra. Ombra sì, ma di sè stesso.
Ma c'è qualcosa di sballato nel fatto che poi si chiede che l'opposizione si costituisca anche Governo, che mandi a casa l'odiato Berlusconi e che prenda le redini di una situazione che, dai, cazzo, davvero, non si può più sostenere.

E lo sapete come si chiama una situazione in cui lo stesso soggetto ricopre il ruolo di governante e quello di oppositore?
Sì, proprio quello.

4 commenti:

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  2. Oppure la maggioranza torna dal Capo dello Stato che per Costituzione può nominare un nuovo Presidente del consiglio. Non è necessario quindi tornare alle urne.

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  3. "si deve dimettere perché è Berlusconi (...) o per qualcosa di specifico per cui le dimissioni sarebbero un obbligo?"

    La richiesta di dimissioni è diventata una barzelletta.
    La sinistra le pretende da Berlusconi e dai ministri vari almeno due volte al giorno per ogni cazzata.

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  4. Non mi sembra proprio che questa maggioranza abbia alcun interesse ad andare dal Presidente della Repubblica per farsi affibbiare un nuovo Presidente del Consiglio. Soprattutto considerando il fatto che, al momento, sono tutti nel libro paga di quello attuale.

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