"This is great!". Queste sono le uniche parole che vengono pronunciate nel trailer di Avatar, il film di James Cameron di cui si sono potute vedere le prime immagini ieri dopo un'attesa durata dieci anni.
Il resto è solo musica, colore (quello degli alieni Na'vi in contrapposizione al grigio spento degli umani, quello del loro ambiente di vita contrapposto al metallo medico/militare) e quell'azione che è l'anima stessa del cinema.
Cameron, più che farci vedere il futuro del cinema, ha sempre avuto il merito di condensare in un'esperienza di un paio di ore il presente della tecnica cinematografica, un presente descritto in modo talmente denso e preciso da divenire immediatamente arte.
Le storie, nel cinema di Cameron, sono narrazione classica, racconto solido che deve molto alla tradizione americana Fordiana. Sono l'impalcatura sicura da cui guardare lo spettacolo visivo (ma poi fintamente sicura: il senso del disturbante percorre e contamina in realtà tutto il cinema di Cameron, comunicando a chi guarda un continuo senso di instabilità del proprio punto di vista e, quindi, in definitiva, della propria opinione).
Insomma, da un trailer è sempre difficile (e sbagliato) giudicare una pellicola però, per adesso, il mio pollice è su per l'onesta scelta nel far vedere senza giocare su un approccio a teaser che, ora, non avrebbe avuto senso, per l'onesta nel mostrare lo svolgimento della trama senza alludere a chissà quali rivelazioni: è una storia d'amore e di guerra.
Cinema onesto. Cinema grande. Finalmente.
Il trailer di Avatar (oltre che qui sopra: doppio clicca –che l'impaginazione del blog taglia sempre via una fetta di immagine– e settatelo sul HD) è visibile QUI mentre, per vedere il film al cinema, bisognerà aspettare il 18 dicembre.
In ogni caso, per quello che riguarda me, se oggi fossi dalle parti Rimini (unico posto in Italia per scelta della 20th Fox, probabilmente temendo le città svuotate dall'italico esodo balneare), mi fionderei sicuramente al cinema per partecipare all'Avatar Day e vedermi in anteprima 15 minuti del film in 3D.
(poi, se qualcuno avesse ancora dei dubbi sul fatto che, dal punto di vista dell'industria culturale, ormai l'Italia è considerato da tutti "terzo mondo", è sufficiente provare a cercare notizie sull'Avatar Day all'interno del sito italiano di 20th century fox. Buona fortuna.)
Prendendosi il tempo di fare questo film al momento giusto, probabilmente facendo tesoro in questi anni della ricaduta antropologica che l'esperienza videoludica ha avuto (sta avendo) sugli spettatori (e non credo sia un un caso che fin dal titolo il film ruoti intorno all'idea di "avatar"...), Cameron sembra prepararsi a tirare la volata a tutti quei colleghi che in questi anni, del digitale, avevano sembrato privilegiare gli aspetti più "di superficie".
RispondiEliminaQuindi pollice su anche per te?
RispondiEliminaDa quello che ho visto sì...
RispondiEliminaA proposito di youtube e dell'impaginazione sul blog... se quando appiccichi il codice setti le dimensioni della finestra risolvi il problema...
RispondiElimina'Azz... io è una vita che ci provo, ma non prende mai il comando.
RispondiEliminaSuggerimenti?
Mai funzionato nemmeno a me.
RispondiElimina