venerdì 9 ottobre 2009

Indovina la topa.



Con questo post inauguro l'etichetta webberie (dedicata alle mie segnalazioni di siti/blog) e, per l'inaugurazione, vi racconto che ultimamente sono diventato tossico di questo blog dal meccanismo talmente semplice quanto, appunto, in grado di provocarmi vera e propria dipendenza: guess her muff, ossia, tradotto, "indovina come c'ha la topa".

Come funziona il blog?
Ti fanno vedere la foto di una donna (come ad esempio quella della sposa che apre questo post).
Tu la guardi e poi ti devi domandare: "ma come ce l'avrà la topa?".
Le varianti tra cui scegliere sono nature, rasata del tutto, rasata solo un pochino, alla brasiliana e poche altre.
A quel punto clicchi su "Guarda la risposta" e, quando il sito ti mostra la foto senza veli della signorina (o signora) di cui sopra, scopri se hai indovinato.
Semplice e diretto.

Ora, va detto che il meccanismo ludico è ampliamente migliorabile (se indovini o meno, non cambia assolutamente niente), che il sistema di rating è abbastanza inutile (oltre al fatto che non mi trovo per niente d'accordo con chi ha scelto le attuali occupanti del top della classifica), che le foto bonus aggiungono poco all'esperienza interattiva (a parte provare, in quei casi in cui nello scatto non sia visibile il volto del soggetto, l'inequivocabile appartenza della topa in questione al soggetto considerato) e che i commenti cafoneschi degli utenti fanno sembrare un comizio di Bossi una sessione straordinaria dell'assegnazione del Nobel per la poesia.
Cionostante, il sistema quasi lombrosiano con cui a ogni viso femminile più o meno inconsciamente noi maschietti assegniamo la topa corrispondente è quello che permette al blog di funzionare, oltre naturalmente al desiderio vouyeristico (anche qui, più o meno palese) di individuare in quel elenco di donne con la topa all'aria qualcuna che noi conosciamo.

Il pensiero successivo è che, a vedere questo elenco, non puoi non pensare che davvero aveva ragione Califano quando diceva che il successo della Polaroid stava tutto nelle coppie che si volevano fotografare nei momenti di initimità (e questo senza nulla togliere agli storici della fotografia che sostengono che quella erotica è stata il vero motore della diffusione globale della fotografia).

Ma, pur immaginando che parte delle foto pubblicate sul blog siano frutto della vendetta di qualche partner deluso, il pensiero più potente guardando queste immagini è quello di un mondo che vive il sesso allegramente, che considera il corpo una cosa tanto bella da volerselo fotografare a vicenda*, uomini e donne sparsi per il mondo che giocano per il piacere di farlo insieme e che, anche se adesso magari si fanno delle vigliaccate come pubblicare le foto private dell'altro (ma sono convinto che sul blog questi siano una minoranza), un tempo sono state felici e che quindi, in fondo, si sono desiderate.

Nota *: a vicenda fino a un certo punto. A dimostrazione che il mondo femminile è molto più vasto e interessante di quello maschile anche quando, come in questo caso, si parla solo di genitali, il corrispondente maschile di questo blog, inaugurato ad aprile, ad oggi non ha avuto nemmeno un post. Quando si dice "non avere un cazzo da dire"

PS. se vi state domandando come ce l'ha la signorina (anzi, signora, visto che nella foto stava firmando) della foto che apre il post, ecco svelato l'arcano:

(voi lo sapevate che nel servizio fotografico per il matrimonio si potesse chiedere al fotografo di fare anche delle foto così?)

6 commenti:

  1. ci siamo giocati il Cicca, lo sapevo...

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  2. Giocati? What do you mean, old chap?

    CIC!

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  3. caro Ciccone... quando uno comincia a bloggare di topa può voler dire solo un paio di cose:

    1)che il suo rifiuto nei confronti della realtà che lo circonda è arrivato a livelli di guardia;

    2) che ha deciso di assimilare il proprio blog a quello del RRobe;

    in ogni caso, ti stiamo perdendo :((

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  4. Accidenti, il mio approccio intellettuale alla materia non ti ha ingannato. Sei una vecchia volpe tu.

    CIC!

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