sabato 23 aprile 2011

Habemus Papam. 01

Ero lì che guardavo Habemus Papam e, riflettendo sulla Cappella Sistina che a suon di palanche Nanni Moretti si è dovuto suo malgrado ricostruire e al brutto composing da scarse risorse che il film mette in scena ogni volta che deve mostrare la folla di Piazza San Pietro con il naso in su verso il balcone, ho pensato: "Un soggetto del genere sarebbe stato interessante vederlo sviluppato a fumetti."

Anche perché, come ha dichiarato uno degli sceneggiatori del film (Francesco Piccolo) ironizzando sull'incoscienza che alcune volte hanno gli sceneggiatori nella fase di scrittura"gli interni come gli esterni e naturalmente gli ambienti sono collocazioni fondamentali per chi legge una sceneggiatura prima della realizzazione, poiché condizionano una serie di fasi lavorative e per me scrivere interno Cappella Sistina non rappresentava nessun problema fino a quando non ho capito che la Cappella Sistina andava inventata".


Poi ci ho ripensato e mi è venuto in mente che, a fumetti, una storia con un Papa alle prese con le conseguenze della designazione a quel ruolo io l'ho già letta e si chiama Church and State, lo splendido ciclo di storie in cui Dave Sim fa diventare Papa il suo Cerebus. Che, a differenza di quello di Moretti, oltre ad avere un dialogo ben più diretto con il suo dio, lo sa benissimo perché vuole fare il Papa: perché vuole i vostri soldi.

Insomma, questo è il primo pensiero che mi è venuto in mente guardando il film: il mondo è pieno di gente che si sbatte per girare bei film che devono fare costantemente i costi con i limiti economici di chi i film li produce (limiti che poi sullo schermo si vedono tutti) quando, con la stessa cifra (e pure meno, direi), potrebbero raccontare a fumetti la stessa storia senza alcun vincolo.
Perché, anche se oggi Roberto Recchioni ci dice QUI che produrre fumetti costa eccome, è innegabile che portare al pubblico la stessa storia come film (o come serie tv) ha costi enormemente superiori.
Cioè il fumetto non si dovrebbe mai dimenticare (di pensare e di comunicare) che, uno dei suoi punti di forza è quello di rendere disponibile ad una qualsiasi produzione di storie per immagini l'intera Hollywood al costo di... un quarto di Cinecittà?

Habemus Papam funzionerebbe a fumetti? Direi proprio di sì.
E aggiungo che, per l'industria del fumetto italiano, sarebbe una benedizione mediatica se, dei mille progetti che per altrettanti motivi un Nanni Moretti non ha girato (ergo destinati a restare per sempre chiusi in un cassetto), ce ne fosse uno che un editore di fumetti decidesse di acquistare da Sacher e produrre.
A patto che non sia quello del musical del pasticciere Trozskista...

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