martedì 11 maggio 2010

Cassidy.

Pollice verso da parte del sottoscritto per questa nuova miniserie bonelliana.
Preso il #1 e, nonostante i bei disegni di Maurizio Di Vincenzo e Alessandro Poli (che firma le copertine), piaciuto zero.

Piaciuto zero un primo numero in cui lo sceneggiatore Pasquale Ruju mescola la leggenda del blues a 100 bullets senza darti nessuno stimolo per andare avanti (e per che cosa? Per vedere se il cattivo sarà punito? Per sapere da che storia famigliare arriva il protagonista? E dovrei leggermi 18 numeri su questa base? Certo, come no…).

Piaciuti zero i dialoghi che non hanno nessunissima verve (e lungi da me l'idea che in tutto quello che si scrive di più o meno noir debba tracimare il mondo secondo Elmore Leonard o il vangelo secondo David Mamet, però, cazzo, che quello che i personaggi si dicono sia qualcosa di più della radiocronaca dei fatti ci sta eccome. Sono un lettore e mentre leggo voglio godere! Anche se non ci sono donne nude disegnate).

Piaciute zero le canzoni messe qua e là a far capire che la musica sarà importante per la storia (e, ri-cazzo, finitela di mettere in didascalia l'indicazione di titolo e anno. Nei film 'ste robe non ci sono e vivono tutti bene lo stesso. A che ri-ri-cazzo servono nei fumetti?).

Piaciuta zero l'ambientazione banditesca con il protagonista bandito che, essendo anche eroe (in quanto all'interno del canone bonelliano non esiste che un protagonista non sia pure un po' eroe), al cattivo anche se cattivo non sia mai che gli tira un colpo in testa. Bah…

Piaciuti zero sia Machete sia Tom Bosley che non se ne può più di prendere paro paro le facce degli attori (ma serve ancora questa roba da Italia ai tempi del piano Marshall? Se poi è mai servita a qualcosa…).

Mi compro sicuramente il numero che sarà disegnato da Andrea Borgioli (perché il Borgio s'ha da leggere!) ma, per il resto, salito su Caravan e Greystorm, ho già deciso che stavolta me ne resto giù.

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