giovedì 6 maggio 2010

"Non avere un centro mi spezza il cuore" (Pierferdinando Casini)

Probabilmente, per certi versi, Agorà è Il Gladiatore ma per le femmine.
Nonostante ciò Alejandro Amenábar è uno che un'idea di cinema ce l'ha e fa film proprio per metterla in scena. Cioè esattamente l'opposto di una come Nina Di Majo che, da pargola di Nanni Moretti, in pochi anni si è trasformata in regista da serial tv di Rai 2  (vedi alla voce Matrimoni e altri disastri. Bleargh!)

(e che c'entra il film della Di Majo con Agorà, dirà qualcuno tra voi, miei 5 lettori e 1/2? Niente. Volevo solo rendervi partecipi del fatto che il film della Di Majo mi ha fatto parecchio cagare)

La storia della brutta fine che fa la filosofa Ipazia (ma soprattutto di come il potere dell'Impero Romano si è sgretolato di fronte alle ondate della Storia) poteva essere raccontata in tanti modi ma Amenabar, per farlo, gioca con le forme geometriche, ribalta la cinepresa, accelera le immagini, sposta il punto di vista nello spazio esterno al pianeta, ambienta monologhi su sfondi stellati e, soprattutto, mostra che il vero motore della storia sono le persone che diventano popolo, una massa che si muove, abbatte, uccide, distrugge e poi ricostruisce, il tutto in un eterno circolo (o forse un'ellisse) che rende l'umanità che calpesta questa Terra non dissimile dalle formiche.
Questo è avere un'idea di cinema, mica far fare le mossette alla Buy e alla Litizzetto.

Qualcuno potrà dire che i cristiani non ci fanno una bella figura in Agorà.
Dite? In fondo il dio falegname figlio di una vergine non fa più ridere della divinità con la fioriera in testa che i cristiani sbaragliano e i nerovestiti Parabolani, oltre a spaccare giù tutto, sono descritti come gli unici che si curano di quella povera gente che i saggi Ellenisti ancora tengono sotto gioco come schiavi.
I cristiani, nel film, sono soprattutto il flusso inarrestabile della Storia, destinati a cannibalizzare i Romani che li hanno appoggiati e protetti e, passo dopo passo, a sostituirli consolidando nel dogma il proprio potere.
Ma non mi va di entrare nel dibattito (come in fondo non ci entra il regista che mi pare semplifichi un po' i Cristiani delle origini in funzione di un film che evidentemente parla di altro).

Detto questo, certo, la saggia Ipazia intuì con i suoi studi matematici sulle curve coniche quello che Keplero arrivò a teorizzare solo 14 secoli dopo di lei, ma nessuno dice che quello che il film dipinge come il cattivissimo Vescovo Cirillo fu il primo a scoprire la bontà dell'uovo mescolato con l'alcool, un'intuizione che solo nel XX secolo sarebbe stata ripresa dall'inventore del Vov.

10 commenti:

  1. Eh no, carino, sul Vov ti bacchetto (prima che lo facciano Crepascolo o Voglino...): http://en.wikipedia.org/wiki/Eggnog
    Tra l'altro mi sa che ci avevamo fatto una nota di Liberty Meadows.
    Così impari a cercare le battute a effetto in chiusura. :-D

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  2. Ma il Vov non è quello che ha dentro il marsala? I britannici ce l'avevano il marsala? E comunque Cirillo veniva prima dell'eggnog (e il verovero senso della battuta lo capiamo solo io e Scè: la prossima volta che vai al bar digli "Cirillo" e "Vov" e vedi che ti risponde ;-)

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  3. ps: Crepascolo non bacchetta: imbastisce trame (e mi stupisce un po' che stavolta non l'abbia fatto).

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  4. ''Crepascolo non bacchetta: imbastisce trame '' mi piace tanto che sto meditando di farlo incidere sulla mia lapide, quando e se.
    Confesso, però, che sono stato tra i pochi a non storcere il naso quando ho letto che Mark Gruenwald ha ottenuto le sue ceneri finissero nell'impasto di un albo.
    Solo in America. Una faccia da Simon di Simon & Simon - quello con i baffi ed il cappello da cow boy, non il James Franciscus pettinato come Nicola di Bari nei poliziotteschi anni settanta - anni come manager Marvel con il sogno di scrivere i comics che amava da bambino, con il puntiglio di un bambino !
    Simonson lo ha ritratto mentre disegna i bagni di Asgard ( ok, nel caso qualcuno abbia letto il recento ciclo di ''Stracchino '', gi dei norvegesi non usano toilettes, ma è retcon ).
    Il suo Cap non era cool come quello di Waid, il suo Quasar è decollato solo quando stava per chiudere ed i suoi DP7 sono nati e morti ''troppo'' prima di Heroes, ma il suo Squadrone Sinistro, in un modo naif da eterno ragazzone all american, ha anticipato l'antagonismo Supes/Bats. Tutta roba ridicola in un medium che ci ha dato Maus e Zio Paperone e la Stella del Polo ? Forse, ma Wendell Waughn che finisce nel New Universe e riesce a convincere Mastodonte ed amici a cedergli lo Starbrand per poter tornare a casa, solo sulla forza della sua personalità di bravo ragazzo non fa più ridere della divinità con la fioriera in testa che manda il suo araldo sulla Terra per annunciare che è pappa-time.
    Gru se ne andato - e senza una lapide bella come la mia - appena in tempo.
    Poi sono arrivati autori moderni, consapevoli e dissacranti, destinati a cannibalizzare il flusso inarrestabile della storie, sulle spalle di coloro che li hanno preceduti, appoggiati e protetti e, passo dopo passo, a sostituirli consolidando nel dogma il proprio potere.
    Peccato perchè Mark sarebbe ( lo è stato in una run dei F4 di Simonson ) uno splendido personaggio.
    Ci pare di vederlo, mistico e falegname, mentre construisce un burattino di legno per poi colpirlo con lo scalpello, in un moto d'ira, chiedendosi perchè non parla.
    Il ''pop !'' risultante è una vera epifania - la magia dei palindromi da cui non si entra e non si esce, la lucida follia di un moscone intriso di marsala che si spetascia contro un vetro umido, mentre fuori è fine gennaio e ci si sente un po' in colpa a volere ancora caldarroste. Pop parla, cammina e sviluppa anche una sua filosofia secondo cui il vivente è il truciolato di Dio, magagne a vista ed una parvenza di solidità. Mastro Gru potrebbe fermarsi qui, ma è in agguato la stramaledetta svolta narrativa: l'eco del ''Pop! '' ha generato un fratellino cattivo - Wow ! diranno gli altri 5 lettori, ma si sbagliano di poco.
    Vov è un sofista con un complesso di inferiorità visibile dalla luna - convinto che che il vero motore della storia è una massa che si muove, abbatte, uccide, cioè l'IKEA, la fine dell'artigianato come fatto e fato individuale - una forza che rende l'umanità che calpesta questa Terra non dissimile dalle formiche.
    Chi vincerà alla fine ? Pop o Vov ?
    Io so che ho perso perchè passerò la notte a pensare a quale personaggio appioppare un nome così bello come Vescovo Cirillo...

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  5. "DP7" è sì prima di "Heroes" ma è comunque dopo "Misfits of the Science", serie tv ideata da quel Tim Kring che una ventina d'anni dopo s'è riciclato l'idea con "Heroes".

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  6. Una manciata di mesi li separa, ma i comics del New Universe erano stati preparati molto tempo prima per essere pubblicati nel 25mo compleanno della Marvel ( 1986 - Lee e compagni contano da fantastic four n. 1 del nov 1961 uscito in settembre, ma post datato ).
    E Gru e Kring erano amici. Si erano conosciuti in un duello epistolare, provocato da una fanzine, sulla natura super eroica della saga di Mork & Mindy ( Lois e Clark arriveranno molto dopo )
    Sono gli anni di Big Jim Shooter. Come è noto, se lo scrigno degli inverni asgardiani è stato aperto, nevica in tutti gli albi Marvel, anche tra le pagine di ''Duck Dive Duck ''( Steve Gerber/ Steve ''aloha '' Leialoha ), albo sperimentale sul solito papero alieno che arriva ,attraverso un nesso dimensionale, alle spiagge di Honolulu dove contrappone il suo buon senso di burbero benefico a vulcani senzienti e coralli antropofagi. Bigjim infligge estenuanti brainstorms ai suoi creativi - proietta continuamente il frame de ''La parola ai giurati ''in cui il pubblicitario spiega che nelle riunioni a cui partecipa si è soliti dire che è il caso di buttare la cosa in cortile e vedere se il gatto la lecca.
    Miller, Byrne e Simonson si stancano di sentire come Shooting Star abbia cominciato a scrivere la legione dei super eroi a 13 anni e poi tutta quella neve offusca l'azione.
    Gru è l'unico sintonizzato con il capo - lecca qualsiasi cosa cada nel cortile nel suo angolo ed anche in quello di Byrne e Simonson - se i due si ribellano, Mark graffia la faccia. Da allora Walt e John si faranno crescere la barba. Ed anche Thor. Miller è troppo alto e le sue guance restano esposte al mondo, ma ha il ventre molle di chi passa le notti guardando b-movies e disegnando omoni in trench e Gru è lesto a raggiungerne il plesso solare. Una cosa così si è vista quando è morta, per la prima volta, Elektra. Era nel cortile e Frank l'ha presa.
    Gruenwald raccoglie ed elabora ogni spunto. In quei giorni, Tim Kring lo passa a trovare spesso e sbircia il lavoro del collega.
    Shooter vuole recuperare vecchi villains sulla falsariga di Magneto. Gru riprende il Pittore dei Mille Pericoli, avversario anni sessanta della Torcia Umana e ne fa una Cassandra anni ottanta. Tim vede le tavole di Tony Salmons e ne parla a Loeb - vent'anni dopo, in Heroes, compare un personaggio simile, ma con il look del Wundarr/Acquario di un vecchio ciclo di avventure della Cosa di Gruenwald/Perez/Bingham. Anche il signor Voglino ne resta colpito e sfoggia un posticcio biondo in una foto del suo blog, ma questa è un'altra storia.

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  7. Questa cosa di Voglino in chiusura chiarisce definitivamente come stanno le cose: siamo tutti nella continuity Crepascoliana.

    E già un po' ho paura di scoprire in quale linea narrativa verrà collocato Luigi Bernardi.

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  8. Mi piacerebbe, ma la soluzione, come nei migliori gialli, è molto più semplice: non sapevo dell'esistenza di Misfits of the Science.
    Il signor Voglino è, in ogni caso, anche un personaggio DC pre Crisis - un mago atlantideo che indossa lussureggianti parrucche bionde per protestare contro il costume dei suoi concittadini di bandire chi ha i capelli color dell'oro, come è capitato a Orin/Art Curry/Aquaman ed a Raffacarra, elementale anfibia capace di empatizzare con profughi e presunti tali.
    Di Orin sappiamo - ogni tanto torna in gioco, perde una mano o si fa crescere la barba. Di Raffa si sono perse le tracce - il sito di Repubblica, che ha dedicato tanto spazio allo Iron Man della meravigliosa concorrenza ( ok, anche il mago Voglinus ne ha parlato ) , ci mostra l'atlantidea scarmigliata e fuori di sesto come in uno sketch di un alticcio Tony Salmons ( nomen magari non omen, ma qualcosa vorrà dire quel cognome ittico ) - pare sia una immagine rubata al ( buen? ) retiro argentino della blond girl.
    Cartoon network - purtroppo Crepascolino non ne vuole sapere di Teen Titans e Kim Possible, ma il mio avvocato dice che non è una ragione sufficiente per schiaffarlo in un collegio -ci mostra la mistica Raffa ed i suoi discepoli Danacool e Tuka -Tuka in lotta con il necromantra ''postaperte''.
    E' una microsaga in due parti con tanto di cliffhanger - tento di spiegarlo all'erede, ma non mi ascolta mentre riduce in strisce le mie Cronache di Atlantide di David / Maroto ( Mar Oto ? ) - nel prossimamente si accenna ad un team up con il mago Voglinus. Se ho capito bene, si tratta di una versione a disegni animati del ciclo delle Lanterne Nere. Raffa ed il signor V. incontreranno uno Franksinatra zombie che canterà My way come quel tizio inglese ( da vivo avrebbe tanto voluto farlo ) - si risveglierà il solito mostro marino che Raffa farà incontrare con suo nonno, probabilmente Gianniboncompagni.
    Sembra interessante, vedremo.

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  9. Io, comunque, nella continuity crepascoliana ci sto da papa.

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  10. In questi giorni di anticlericalismo, come diceva un Totò travestito da prete alla guardia De Sica che lo aveva riconosciuto, è rincuorante leggere di un giovane che apprezza la figura del pontefice.

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