martedì 4 maggio 2010

Tex… Bah!

A Napoli Tex vince il Premio Attilio Micheluzzi come "miglior serie italiana".
All'annuncio del premio ero in sala e ho detto "Bah…" e quando l'hanno premiato e non ho mica applaudito (anche perché significava applaudire non solo al premio, ma pure alle fregnacce di forma che stava dicendo Faraci che ritirava il premio, tipo che Tex è vivo e lotta con noi).
Uno mi ha detto "Io Tex l'ho candidato".
E io sempre "Bah…".
Poi un altro mi ha detto "Eh, ma tu Tex non lo leggi. Come fai a dire bah?".
E come si fa a non dire "bah…" a un altro che ti dice "come fai a dirlo se non l'hai letto?"
Bah…

Dico, bah, io Tex non lo leggo ma credo, tipo questione di fede, che sia sempre Tex, scritto e pensato per essere Tex e che, alla fine, che venga prima candidato e poi premiato con il Premio Micheluzzi, per me è segno che, fumettisticamente parlando, siamo messi proprio male.

Voi che Tex ve lo leggete, al personaggio è successo qualcosa di narrativamente rilevante nell'ultimo anno?
Qualcosa che, a me lettore, possa dire qualcosa sull'essere umano e sull'universo che esso quotidianamente abita?
Qualcosa che è successo a lui e, che so?, non a Diabolik, Alan Ford, La Pimpa o all'adattamento a fumetti dei Teletubbies?
Sì, insomma, qualcosa per cui abbia senso quest'anno premiare Tex come miglior serie a fumetti italiana?

No, perché se le cose non stanno così, allora… bah!

(e anche io, come il Comicon, metto a corredo del post su Tex un'immagine di Tex disegnata da Magnus, roba che per uno che come me nel caso non ci crede ma ha una fede incrollabile nell'inconscio, significa che chi ha dato quel premio dentro sè stesso stava cercando disperatamente un modo di nobilitare qualcosa che in fondo sa che… è Tex)

13 commenti:

  1. In realtà la storia di cui parli a me è piaciuta, ma in rete ho trovato accenti ciceroniani tra i fans hardcore che non si sono ancora abituati a Nizzi e pensano di Boselli e Faraci quello che mia nonna pensava dei Frankie goes to Hollywood. Nonnamaria aveva ragione e si trattava di una roba cresciuta in serra con il cantante doppiato, ma questa è un'altra storia.
    A beneficio degli altri cinque lettori, riporto il plot di un Texone di Gomboli/Bunker/Altan/McKean, non esattamente un best seller, che ha, però, portato al Ranger un premio insperato.
    In sintesi ( lo so, lo so, sto addomesticando le parole, come direbbe Tex ) : un pronipote di Mefisto da un lontano futuro organizza una posse di automi fetish cromoproblematici con la capoccetta trafitta da antenne ( i supplizianti, con buone pace del vecchio Clive B. ) e li infila in una crononave per tornare indietro nel tempo e sedare Lilith prima che liberi Tex dall'albero della tortura e lo sposi. Il cronomadismo non è una scienza esatta - chiedetelo a Patty Pravo che spesso non sa dove e ''quando'' si trova - e Mefistech non riesce al primo colpo a raggiungere la dimensione ed il momento in cui vuole planare. Il multiverso è pericoloso come acquistare un appartamento in noir se sei un'alta carica dello Stato. I supplizianti si ritrovano a correre tra le dimensioni inseguiti da un enorme cane affetto da un qualche morbo alieno esantematico. Fanno tappa in una Francia di cartone bidimensionale - l'idea di uno workshop su Aspettando Godot che potrebbero avere due signorine di buona famiglia se vivessero sopra la stazione di Cadorna - ed incorrono nelle ire di un Bob Taylor in calzamaglia attillata preso di peso da un video di Frankie G.t.H..
    Quando Mefistech arriva tra i navajos non può perdere tempo a narcotizzare la figlia del Capo, perchè al quadrupede weird ed allo Zagar metrosexual si è aggiunta una armata Brancaleone di grotteschi agenti segreti. Tex, sebbene sanguinante per i primi lavori di coltello, estrae la sua colt infallibile e mette in fuga gli aggressori. Mefistech e la sua ciurma si stringe intorno ad Aquila della Notte e chiede di entrare nel cast fisso del serial, ma Tex si schermisce ( ricorda le reazioni dei fans allle svolte ''horror'' di certi numeri di Boselli ) e consiglia di provare alla porta di Zagor dove si sono visti alieni, cloni di Solomon Kaine e piante carnivore mutanti.
    Lieto fine ?

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  2. Ma sai, non credo che il premio fosse x una storia specifica quanto proprio x la serie nel 2009. Quella specifica forse è la storia disegnata da Frisenda x il Texone (a cui infatti la giuria ha dato un premio speciale). Però la mia è solo un'ipotesi.

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  3. E' stato un premio conservatorista, un modo per riaffermare una delle poche incrollabili certezze del fumetto italiano: in tempi di crisi sparata, è comprensibile.
    Per di più il Tex di Boselli coniuga benissimo tradizione e innovazione: laddove il personaggio rimane monolitico (neanche troppo, a volte), cambiano le storie, le ambientazioni, le tematiche.
    Insomma... Tex e vivo e lotta insieme a noi. :-))

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  4. Confesso di non leggere Tex con continuità, ma credo che tu abbia ragione - in rete, da tempo, si tessono le lodi di Boselli e Faraci che stanno caratterizzando il Tex ''moderno'', di solito contrapposti al classico Nizzi che è vissuto come ''bollito '' e rudere semibrancolante, per dirla con lo H.M. di J.D.Carr.
    Sono in ogni caso chiacchere da forum - mi piacerebbe sapere se la SBE registra un sensibile calo di vendite tra una run e l'altra, ma credo di no. Come mi disse qualche anno fa uno sceneggiatore bonelliano, una parte consistente della maggioranza silenziosa è ancora costituita da tizi della mia età o + vecchi che all'edicolante della stazione chiedono se ha ancora una copia del texviller che dimenticheranno nello scompartimento del treno. Un pubblico che non distingue Fusco da Ticci ( e qualcosa nel tratto li lega ) ed è soddisfatto quando alla fine della storia non deve annodare fili pendenti. E' la stessa forza di Diabolik. Io ne ho letti parecchi durante la leva - non durante le guardie, ma sul treno mentre tornavo a casa in licenza. E non ne avevo comperato uno.

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  5. Ah, ma sono d'accordissimo che la forza di Tex sia proprio la maggioranza silenziosa che se ne frega di chi scrive e chi disegna, basta che la storia dica quello che deve dire: in effetti tutto il resto ce lo mettiamo noi "appassionati di fumetti", minoranza da sempre che se le canta e se le suona nei forum, nei blog, alle mostre e, appunto, ai premi sul fumetto. ^__^

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  6. Bah!

    (e smettela di fare dibattiti su Tex sul mio blog. Sciò sciò)

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  7. La penso come te, saldatore ;-)
    A parte NN, forse il più narrativamente "cinetico" dei bonellidi, tutto il resto targato SBE è da me acquistato perchè il tal disegnatore che apprezzo nobilita le pagine di x numero.
    Sto, a esempio, leggendo l'attuale tripla avventura texiana targata Font.
    Non male...diciamo "bah+++", ok?

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  8. Bah ! sarebbe un bellissimo nome per una rivista - formato e carta del vecchio Pilot italiano curato da Sclavi. B/n e tricromia.
    Nessuna storia a puntate. In ogni numero due o tre storie a fumetti. Nel primo numero:
    1) minoranza cantante ( di Skull ):
    controfestival di San Remo - fumetto intimista - colpo di scena quando Xet, giovane ribelle, vince il premio della (contro)critica con il pezzo ''Crisi Sparata '' e diventa la voce di punta della conservatrice Bo Selling Records.
    2)Target Font ( di Federico ):
    qualcuno ruba il font che McKean ha creato per Arkham Asylum. Bo Nelly, il solito genio hacker che nei film americani è un teen ager afro americano obeso e con gli occhiali di Andreotti sul faccino di Calimero, si converte in un segnale iper cinetico ed insegue il ladro su e giù per la rete, ma è fuori strada perchè lo scippo è stato commesso dal cronoturista Carlo Massarini ( a.k.a. Mister Fantasy ) che è già tornato negli anni ottanta.
    3) Di Bat ( di Saldapress ) - libello in punta di pennino sulla tendenza del medium ad autocelebrarsi - la storia inizia con Chris Bale che investe gli interessi maturati sul suo cachet per ''l'impero del sole '' nell'acquisto di una copia never mint di Detective Comics n. 27 - non ama il Dark Knight, ma è consapevole del suo valore interinseco. Sulla strada verso la sua Batcave, Chris si imbatte in Giuliano Gemma che sta calcolando quanto ancora dovrà lavorare per coprire il flop di ''Tex ed il signore degli abissi''. Vedere un angelo che ha mangiato fagioli alternare puzzette a lacrimoni spezzerebbe il cuore di uno yuppie serial killer - in meno tempo di quanto ne occorra per leggere Infierno di Faraci/Ziche, il fumetto ha cambiato proprietario.
    Ecco un magazine che comprerei, leggerei ed abbandonerei sul treno, ma solo in ottica di comics crossing !

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  9. Nel 2009 sono uscite storie di ottimo livello. Ma non l'avrei mai messo nelle nomination, proprio perché ha senso cercare il nuovo, a meno che i classici avessero veramente subito delle innovazioni significative.
    In tex l'innovazione risale al 1994, con la storia di Boselli e Marcello sul passato di kit carson. Da lì in poi si alternano vari Tex. E tutti quelli di boselli, disegnati da marcello o font, sono assolutamente piacevoli.

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