È una grande notizia. Una di quelle per cui se in Italia esistesse davvero una parvenza di industria culturale, ieri l'avremmo letta su tutti i quotidiani nazionali. Ad Angoulême, l'italiano Manuele Fior si è aggiudicato il premio per il miglior libro a fumetti con "Cinquemila chilometri al secondo". E per contare gli italiani che negli anni si sono aggiudicati quel premio così prestigioso, bastano le dita di una mano.
Ora, se non sbaglio, il libro di Fior si era già aggiudicato nel 2010 il premio come miglior libro a Lucca.
Ma se è vero che i premi sono sempre premi (quindi con un loro valore in quanto espressione del plauso di una comunità), è vero anche che i due premi non sono nemmeno lontanamente confrontabili.
Perché? Perché quello della Fiera di Angoulême è, appunto, un premio che matura all'interno di un Paese che da sempre possiede un'industria culturale e, nello specifico, ne ha una dedicata al fumetto.
L'Italia non ha mai avuto nulla di tutto questo, al massimo alcuni momenti di grande vivacità, pochi esempi di artigianato di grande valore e altrettanti di riuscita imprenditorialità. Ma manca assolutamente un collante che tenga insieme tutto questo perché negli ultimi 30 investire nella cultura è sempre stata l'ultima delle priorità di noi italiani (e quindi, a tutti i livelli della vita sociale, la prima da scartare di fronte a qualunque evenienza).
Applaudo con grande felicità al premio che la giuria del Festival di Angoulême ha voluto tributare al 35enne autore di fumetti italiano e consiglio a tutti di acquistare QUI il suo bellissimo libro pubblicato in Italia da Coconino/Fandango.
Tanno (saldaPress, 2024)
1 giorno fa
E’ vero, è una bella, grande notizia. Siamo tutti onestamente contenti, dovremmo esserlo tutti, del prestigioso premio che è stato conferito a Manuele Fior.
RispondiEliminaSono in accordo completo con il post sullo scarso interesse che, da noi, viene riservato a quella piccola parte della cultura rappresentata dal fumetto. Una tale nebbia attorno al lavoro di molti è madre di una riga che leggo qui : Ma, se non sbaglio, il libro di Fior si era già aggiudicato nel 2010 il premio come miglior libro a Lucca.
E’ un piccolo sbaglio, appunto, ma è un buon esempio. Fior, a Lucca, ha vinto come miglior autore unico mentre il miglior libro 2010 è stato giudicato, a ragione o a torto, La porta di Sion.
Non vuol essere, la mia, una rivendicazione idiota e rinnovo il mio plauso al volume di Fior, al quale ho inviato personalmente le felicitazioni. Buon lavoro a tutti. W.Chendi.
Ciao Walter. Grazie del tuo commento e piacere di fare la tua conoscenza.
RispondiEliminaHai perfettamente ragione, errore mio – di cui ti chiedo scusa – quello del premio lucchese (ho frainteso una cosa che avevo letto con poca attenzione).
Poi, come hai detto tu, errore a parte, resta il senso di quello che ho scritto: il premio di Lucca e quello di Angouleme hanno pesi diversi.
Sono contento del tuo intervento anche perché mi riporta in mente "la porta di Sion" di cui mi ero dimenticato. Purtroppo uno dei problemi del fumetto italiano è la sua invisibilità nei luoghi in cui dovrebbe essere possibile vederlo ed acquistarlo, cosa che fa sì che il libro non raggiunga i suoi possibili lettori. E infatti, non avendolo visto in fumetteria, mi è passato di mente di cercarlo (mi piace il tuo segno e avevo letto delle belle recensioni del libro e così mi ero detto "devo prenderlo quando esce").
Insomma, ora che me l'hai ricordato lo cercherò e lo leggerò (peccato però che su IBS sia dato come "non disponibile").
Grazie e scusa ancora il mio errore.