Uno psicodramma in forma narrativa basato sulle emozioni umane che tenga conto della presenza (e interferenza) di quelle che vengono comunemente definite "protesi emotive", nonché della caratteristica propria dell'essere umano di dimenticare e rimuovere (e quindi, in ultima analisi, della sua vulnerabilità di fronte alla riproposizione degli elementi che tendono a influenzarne le scelte).
Tali emozioni (primarie e secondarie) rispondono alla stessa logica che determina il fenomeno della risonanza applicata alla struttura dei ponti.
Costruita infatti la struttura narrativa "ponte", la gente, con il proprio movimento, innesca il fenomeno ondulatorio. Mentre attraversano il ponte, le persone percepiscono l'ondulazione e tendono a bilanciarla con un contro movimento del corpo/emotivo. Tale movimento però, con il passare del tempo, entra in risonanza con la struttura fisica del ponte, mettendone in pericolo l'integrità.
Un esperimento narrativo che miri a mettere in moto tutte queste "forze emozionali" una dopo l'altra, che le studi e tenti di fermarle esattamente un attimo prima che facciano crollare il ponte.
Oppure no: che si fotta il ponte e tutti quelli che ci stanno sopra.
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