martedì 13 aprile 2010

Fuori Bersani, dentro Ringo Starr.

Da Repubblica di oggi:

"Il Vaticano riabilita i Beatles. Ringo: «E chi se ne frega.»"

3 commenti:

  1. Noi preferiamo i Fab Four a Sam Bersani, ma de gustibus con tutto quel che segue.
    Come direbbe Dan Brown, esistono ragioni profonde per cui il Vaticano ha combattuto per tanti anni i Beatles in generale ed il loro batterista nasuto in particolare.
    In sintesi ( d'accordo, non è il nostro cavallo di battaglia ): un giovane Richard Starkey è a New York per conoscere il suo eroe, Richard Stark, di cui apprezza la scrittura affilata, l'umorismo sotterraneo e quelle due lettere che li dividono, unendoli. Stark è in Inghlterra, come turista sessuale: crede che tutte le inglesi siano come Margaret Rutherford. Noi sappiamo che oggi non è così, ma forse allora la fauna era diversa.
    Starkey veste con la grazia di una collisione tra Bob Rock ed una trattoria per camionisti, dove si mangia bene se non si indaga cosa si muove nel piatto. Nasone verso Sud, anelli che tentano di lasciare le sue dita da musico, inciampa in Julius Schwartz che, occhi bassi, sta cercando una via per uscire dalla Golden Age, perchè francamente ha rotto con tutti quei toracioni di Boring e le mascellone di Sprang. Le due capocce geniali si schiantano una contro l'altra con un Braggadoom che anni dopo avrebbe fatto la fortuna di Simonson. Julie è fologorato da una epifania a la Joyce: corre in ufficio e dieci minuti dopo Gil Kane ha il primo bozzetto della nuova Lanterna Verde. Pochi sanno che il primo Hal Jordan sembrava Renato Rascel travestito da Alberto Radius. Kane non era tanto convinto e, sgommando qua e là, si avvicinò alla sua idea di un Paul Newman in pigiama verde e nero.
    Jim Aparo, entrato x caso, si innamorò di quel nuovo pulotto cosmico e chiese di poterci lavorare - era stufo di disegnate musoni come Bats e Phantom Stranger - ma gli risposero picche.
    Aparo la prese bene, salutò, uscì per la comune e corse a telefonare al suo ex ''negro '' che era ora il consigliori di un alto prelato della Grande Mela per denunciare '' un nuovo serial in cui un'energia verde ( come l'invidia ) era l'arma di un trust di mezze porzioni di sacerdoti blu ( come l'astio ) ...una blasfema parodia della missione a cui tutti siamo chiamati..''
    Julie e Kane erano passati indenni attraverso il maccartismo, ma si arresero di fronte ad una campagna di stampa così' aggressiva da far loro confessare chi era la loro fonte di ispirazione. Ringo Starr, nel frattempo, non sarà diventato + famoso di Cristo, ma era uno zinzino + noto di Jordan e facilmente identificabile.
    Epilogo: Ringo è nel suo camerino, prima volta al Vigorelli, e sta leggendo una biografia non autorizzata di Tiberio Murgia ( che gli ricorda quel tizio che gira con Cher ) - Pierluigi Bersani, al tempo esorcista interinale, bizzarro mix di Ivano Marescotti e del Doctor Druid, spalanca la porta e, sulle note di un vecchio pezzo della Berti che sarebbe stato una colonna sonora ideale per il Titanic, pronuncia un anatema che stigmatizza come ormai Ringo sia nella sua parabola discendente. Strano, ma è + o meno quello che oggi Bersani dice del premier. Solo che allora aveva ragione. E se vi stavate chiedendo come mai Ringo ha prodotto tanti film che non ha visto nemmeno la moglie ( anche quando vi recitava ), ora sapete .

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  2. ...ma vuoi mica mettere....vendere dischi con la benedizione della Santa Sede....

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  3. Caro Crepascolo, manifesto un modesto apprezzamento anche per questo suo ultimo post (che mi è stato fatto notare che, quando commento i suoi interventi, salta un po' all'occhio che sbrodolo).

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