lunedì 24 maggio 2010

Lo Stato del fumetto.

Stavolta come non essere d'accordo con il Botterone nazionale?

Leggete QUI.

(…e certo che se arrivano pure i fumettari a dire che 'sto governo sa solo dire fregnacce, non siamo messi proprio benissimo.)

5 commenti:

  1. Carissimo, io mica me n'ero accorto che c'è stato il comics day. cosa mi sono perso? davano i giornalini gratis davanti alle scuole?

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  2. Non credo che tu sia l'unico a non essersi accorto di questo "giorno del fumetto". Poi oggi se un adulto distribuisce dei giornalini davanti alle scuole rischia il processo per direttissima per pedofilia.

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  3. Crumb nascondeva i suoi comics ciclostilati nella carrozzina del bimbo e la moglie li spacciava nei campus.
    I primi Tex - chiedo scusa se tiro in ballo il Ranger - uscivano in un formato a striscia perchè era occultarli e proteggerli dagli sguardi degli adulti.
    Il fattore K - in primis la creatura delle Giussani sisters - devono tanto al formato tascabile.
    Forse non è una cattiva idea quella di proporre una identità tra fumetto e proibito.

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  4. Ad ogni buon conto, ricordo agli altri cinque lettori, che il signor Garamond guarda da sopra l'avambraccio ( Inferior Five ? pare che Morrison volesse rilanciarli, ma mamma DC non è di quel avviso ), che la questione di come promuovere l'arte sequenziale degnamente risale ai giorni in cui un topo tirava un mattone ad un gatto ed ha avuto il suo momento più alto quando un marxista vestito come un cavallerizzo cominciava a tirare una pistola a Rupert Everett in tenuta casual-garibaldina.
    Formidabili quegli anni. Roma era il centro del multiverso. Adrian Lyne mostrava la linea da seguire per arrivare ad incartare gli anni di plastica in film in cui la luce faceva sempre danzare particelle di polvere con la grazia di una flashdancer prestata alla fonderia dove ogni scintilla incendiava il postmoderno come un raggio di futuro che friggeva le natiche del pessimismo piombato del decennio precedente. Almeno è quanto mi andava dicendo Federico Zeri che in quei giorni stava cercando di convincere Pablo Echaurren a riversare il suo talento multiforme in una band latina - sul modello di Kid Creole & the Coconuts - in cui dovevano militare anche Graziano Origa ( a.k.a. HorizonE ) ed Igort ( a.k.a. RAI of light ).
    Zeri ottenne zero - non nel senso del Primo Sorcino - perchè Origa temeva di essere confuso con David Byrne ed Igort si mise a lavorare per la RAI e ne uscì quando ''vide la luce''. Sto divagando, sorry.
    Conobbi Zeri ad una festa nella villa di Marco Ferradini, singer comasco che si era trasferito a Roma perchè era stufo di essere preso per il papà di Andrea Voglino, enfant prodige che aveva raggiunto una certa notorietà, dimostrando che Dick Sprang e Chesgter Gould erano la stessa persona che incassava due stipendi, come quei furbacchioni che riscuotono la pensione della nonna scomparsa.
    Marco aveva trovato tra le carte di un lontano parente di Newcastle, Brian Ferry, lo script originale del film Teorema di Pasolini e lo aveva trasformato in una delle canzoni + paranoiche della storia della musica leggera italiana. Il cugino Brian dialogò con Marco attraverso la cover di Jealous Guy di Lennon, ma sto divagando di nuovo.
    Maison Ferradini era sinonimo di party. Quella sera ero seduto tra Whilce Portacio e Marina Occhiena. Nessuno parlava con il cartoonist filippino perchè non era chiaro come si pronunciasse il suo nome di battesimo. Marina aveva alzato un po' il gomito - stava smaltendo una tsunami di fischi che l'aveva investita al Festivalbar quando aveva intonato - in rigoroso playback - ''il talismano '', non esattamente una hit con cui iniziava e terminava la sua carriera solista, lontana dai Ricchi e vicinissima, ahilei, ai Poveri. Port - nemmeno io sapevo come chiamarlo - aveva inchiostrato un paio di albi di Alpha Flight e si sentiva il nuovo Tony de Zuniga. Marina - che parlava inglese come il Sordi di Kansas City - credeva che il futuro matitista di Punisher e X-factor fosse il caratterista che interpretava Charles Addams in un vecchio serial b/n. Io avrei potuto correggerla perchè parlo inglese come Malkovich in quello spot in cui è Dio che fa un patto con Danny Ocean e perchè John Astin era in cucina a parlare con HorizonE che aveva scambiato per un reddivivo Pasolini, cioè un personaggio che non avrebbe stonato tra gli Addams, ma non mi intromisi perchè, al tempo, ritenevo che i Ricchi e i Poveri non potessero essere divisi da un talismano - oggi so che basta una finanziaria.
    In sintesi ( tardi per scriverlo ? ), la signora Occhiena consigliò a Port di fare uno spin off dove Gomez era l'unica stella e Port qualcosa deve aver capito perchè al ritorno negli USA mise insieme una band sospesa tra i ragazzi di Ocean e quelli di Zeri - la Image Comics - che qualche scossa al mercato ha dato e continua a dare.
    Che io sappia, nessuno, nemmeno Todd che potrebbe permetterselo, ha mai inviato a Marina uno straccio di regalo per ringraziarla dell'idea. Sarebbe bastato il modellino di Marv sull'Old Sparkle ! Cattivi.

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  5. sig. ciauscolo... qui si batte la fiacca è_é

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