lunedì 3 maggio 2010

Tango 3.0

Ok, tagliamo la testa al tonno: avevo abbozzato una recensione piena piena di cose argute e saputelle per questo nuovo album dei Gotan Project ma ho deciso di buttarla nel cestino.
Perché la verità è che io, al brano 2 di questo tanto atteso Tango 3.0, quando iniziano a cantare i bimbetti, salto al brano 3.

Così il brano 1 lo vivo con l'ansia che ogni secondo di musica (che pure è bella, ma non certo bellabella come quella del precedente Lunatico) ci avvicina sempre più al brano 2 e, con esso, ai cinni che cantano.
E io, lì, c'è poco da fare: salto al brano 3.

Gotan Project, che c'azzeccano i cinni con il tango?
Ve lo dico io: un cazzo!
Chi balla il tango (e ha dei cinni), i cinni li lascia a casa quando va a ballare, mica se li porta dietro. Chi ha dei cinni (e balla il tango), almeno per quelle duetrecinque ore di milonga non vuole saperne un cazzo di essere padre o madre di uno o più cinni: vuole ballare su una bella musica tanguera e non pensare ad altro che all'abbraccio che quando ingrana è tutto un altro andare.

Tutto questo per dire che mi sa che Tango 3.0 segnerà il definitivo divorzio tra GP e popolo tanguero (a cui anche io appartenevo, attualmente non appartengo e, chissà?, magari un giorno riapparterrò).

Che se parliamo dei GP – e qui recupero una parte saputella della già citata bozza di post eliminata – si deve parlare anche del fatto che il rapporto tra GP e popolo tanguero non è mai stato dei migliori.
Mi spiego: chi balla il tango magari trova anche piacevole da ascoltare la musica dei GP ma poi, quando si tratta di ballare, non la sceglie. La considera ascoltabile ma non ballabile (e questo vale soprattutto per Lunatico). Andando poi più nello specifico, tra chi sapeva che di là dell'Oceano esisteva una nuova scena tanguera molto prima che si imponesse a livello planetario il fenomeno GP, c'è sempre stata la consapevolezza che la loro musica fosse la vulgata di tanta altra musica a cui probabilmente mancava un buon ufficio stampa per emergere.

Comunque sia, questa è la scaletta dell'album:

1 - Tango Square
2 - Rayuela
3 - Desilusión
4 - Peligro
5 - La Gloria (feat. Víctor Hugo Morales)
6 - Mil Millones
7 - Tu Misterio (feat. Melingo)
8 - De Hombre A Hombre
9 - El Mensajero
10 - Panamericana
11 - Érase una Vez


Ora, cinni cantori a parte (che sono abbastanza orridi), il brano 1 è costruito sui fiati (che la fanno da padrone in tutto l'album) in modo interessante, il 2 (coi cinni) non si caccia giù,  il 3 è bello, il 4 così così, il 5 sembra una strana marchetta per gli imminenti mondiali di calcio (e probabilmente lo è pure), il 6 è un mezzo dub che sembra già un remix, il 7 c'ha dentro Melingo che canta e suona il clarinetto (e Melingo sì che è qualcosa di interessante nel tango contemporaneo), l'8 è una curiosa colonna sonora tanguera per una spy story anni 60 (tipo, che so?, che il titolo si riferisca a James Bond che incontra Carlos Gardel e, passeggiando tra le vie di Palermo e gli scorci di Sant'Elmo, lo coinvolge in una trama crepascoliana. Che così Crepascolo travalica dal narraverso dei "commenti" a quello dei "post"…), il 9 non è male, il 10 mi sembra il più bello dell'intero album con questo strano incontro immaginario tra il tango e i Bee Gees che ti mette addosso una voglia bestiale di pantaloni a zampa d'elefante (su scarpa rigorosamente con suola in bufalina) e, infine, l'11 che chiude l'album è una delle cose più brutte e melense (ma melenso brutto) che i GP abbiano mai prodotto (ma che probabilmente sarà l'unico brano che quei provoloni dei tangueri riusciranno a ballare).

Risultato?
Tango 3.0 è un album che, pur partendo bene, inciampa quasi subito (sui cinni), si riprende, un po' annaspa, qualche botta d'orgoglio qua e là ce l'ha ma poi, alla fine, si sgonfia come una torta in forno che mamma t'aveva detto di non aprire ma tu apri lo stesso e lei (la torta, non la mamma), pufff, retrocessa da dolce di fine pranzo domenicale a colazione di fretta dal lunedì al venerdì.

(QUI, cliccando sui singoli titoli, potete ascoltare i brani dell'album e toccare con mano se dico o meno cazzate. Cioè, più del solito intendo…)

3 commenti:

  1. ...marcetta non ...marchetta...lei mi appare un pò distratto ed allusivo....

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  2. Il mio inconscio parla per me. E a volte mi parcheggia pure l'auto e scende giù a comprarmi il giornale.

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  3. ....consiglio di controllare il resto (dei soldi per il giornale). Non vorrei che il citato subcoscio ci facesse su la cresta per poi reinvestire nella "marcetta" di cui sopra....

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