giovedì 3 febbraio 2011

Ausmerzen-Vite indegne.

Marco Paolini in tv, su La7, porta in scena l'ennesimo tassello del suo grande progetto di teatro civile (un'operazione quasi disperata in un Paese sempre più incivile), frutto di due anni di ricerche, riflessioni, incontri con testimoni e specialisti (sì, c'è modo e modo di fare le cose).

Ausmerzen è un grande spettacolo, difficile da abbracciare completamente (per la sua complessità, per l'enorme numero di temi e dati che Paolini riversa al suo interno e, soprattutto, per l'argomento che tratta) ma nello stesso tempo costruito con grande attenzione alla grafica, alla regia e alla costruzioni degli spazi teatrali cuciti e tenuti insieme dal corpo e dalla voce dell'attore
Un ragionamento lungo oltre 2 ore sull'eugenetica nazista ma, soprattutto – e ben più importante – su come ogni orrore non sia mai lontano dalla natura umana e, soprattutto, quando avviene è sempre il frutto di un ragionamento, di una cultura, che si è messa in moto molto tempo prima.
E se non si capisce questo, gli errori (e gli orrori) sono destinati a replicarsi all'infinito.

Quello share del 6,44% portato a casa da Ausmerzen (1,7 milioni di spettatori, il 2,8% dei cittadini italiani) è senza dubbi un grande risultato per la rete (che, esempio quasi unico in Italia, ha dimostrato per l'ennesima volta che una tv differente è possibile: nessuna interruzione pubblicitaria, semplicemente perché non avrebbe avuto senso), ma a me sale una sorta di rabbia inconsolabile quando leggo, nella stessa serata, del 18,91% di share degli spettatori di Paperissima o del 26,73% di quelli di Napoli-Inter.

Entrambe quelle percentuali, se confrontate a quelle dello spettacolo di Paolini, ci mostrano che se è vero che la libertà significa che ogni scelta è legittima (anche quella di non sapere, anche quella di non pensare), è anche vero che il nostro è e resta un Paese sostanzialmente ignorante.

(se non avete visto Ausmerzen, lo potete vedere QUI)

2 commenti:

  1. A parte il fatto che non capisco chi guarda paperissima… ma vabbè…
    dobbiamo considerare che la7 per motivi penso legati alle frequenze non arriva in tutta Italia (penso).

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  2. Non c'è niente da capire Michele: se sei analfabeta non puoi leggere, che so?, "Cuore di tenebra". Ma nemmeno "Pinocchio". Sei analfabeta, al massimo guardi le figure.
    Per la diffusione de La 7, sì probabilmente in parte influisce sui numeri anche quello che dici tu.

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