lunedì 5 luglio 2010

Like a snake in Eden 2.0

Dovrei prima parlarvi della terza edizione del Picnic! Festival (che è andata molto bene, sicuramente meglio di quanto tutti ci saremmo aspettati) e, invece, vi parlerò di un aspetto più marginale del Festival in sé: Roberto Recchioni.

Ora dovete sapere che il sottoscritto, già dalla prima edizione del Festival, aveva proposto ai suoi Picniccari consociati di aprire lo spazio disegno dei bambini a nuove esperienze illustrative che coinvolgessero non solo carta e matita ma anche il famigerato e temutissimo mondo dell'elettronica.
La mia idea era che, dal momento che i bambini girano h24 con il Nintendo DS in tasca, se lo sarebbero potuto portare anche lì nel parco e, sfruttando Pictochat (software per chiacchierare e disegnare montato su tutti i DS) e la comunicazione wi-fi tra gli apparecchi, avrebbero potuto provare una curiosa esperienza di disegno di gruppo en plein air.
Ovviamente la mia idea fu bocciata dalla maggioranza degli altri associati al grido di "Alla carta! Alla carta! Che questi bambini davanti uno schermo ci passano già troppo tempo" e a nulla servì il mio tentativo di far capire che quello con il DS poteva essere uno dei tanti metodi con cui far disegnare i bambini (anche perché il sottoscritto è quanto di più lontano ci sia da un tecno-entusiasta): la voce della maggioranza divenne legge e i bambini che vengono al Picnic! Festival continuano a disegnare sul prato con carta e pennarelli.
Nell'Eden delle caprette la tecnologia è bandita.

Roberto Recchioni dicevamo.
Ho scoperto che Roberto sa fare un'imitazione strepitosa dell'imperatore Palpatine. Ed è pure assai orgoglioso dei punti di contatto tra sè e il mentore oscuro di Anakin Skywalker.

Nei giorni scorsi ci sentiamo con Roberto e gli dico "Perché domenica non vieni qui a Reggio Emilia al Festival?". E domenica, con mio grande piacere, Roberto arriva e, mentre sulle sue lunghe leve si fa un giro per il parco, noto che in mano ha un Ipad.

Com'è, come non è, nel giro di pochi minuti Roberto raduna sul prato un po' degli autori presenti al Festival (quelli in programma e quelli fuori programma, che il bello del Picnic! è che se ogni anno gli autori invitati sono una ventina, in giro ne trovi sempre un'altra decina venuti al Festival semplicemente perché è divertente passarci una giornata) e li coinvolge in una divertente esperienza di disegno su Ipad, invitandoli hardware alla mano a cimentarsi con questo nuovo mezzo espressivo targato Apple (lo racconta anche Michele Ginevra nel suo resoconto della giornata QUI).

Di più: mentre la gente fa la fila con il foglio in mano per avere il disegno dell'autore, Roberto se ne sta seduto sul prato e ci fa vedere un angolino di futuro in cui gli autori, oltre a disegnare su carta e a dedicare i libri, disegneranno per il pubblico anche su uno schermo portatile.
E infatti ecco QUI parte del suo bottino della giornata campestre.

La morale della storia è che se io ho chiesto di aprire il disegno all'elettronica – e sono stato cassato – Roberto è stato molto più furbo di me: l'ha fatto senza bisogno di chiedere niente a nessuno, dimostrando concretamente che il futuro non ha senso demonizzarlo e che i due mondi (quello del disegno su carta e quello del disegno su schermo) possono convivere senza che l'avvento di uno segni la cessazione dell'altro.
(E questo – e lo dico ai miei consociati – potrebbe essere interessante per noi e per quello che facciamo farlo sapere anche a Apple, così come ieri sarebbe stato interessante renderne partecipe Nintendo. Ma so già che sto parlando di qualcosa che non vi interessa…)

Ma, d'altra parte, se Roberto riesce ad imitare Palpatine così bene un perché ci sarà.
Chapeau.

2 commenti:

  1. Lo stesso Munari sosteneva che la tecnologia fosse un plus e non qualcosa che toglie.
    Nel momento in cui lo strumento diventa sempre più di facile utilizzo, quello che ne emerge è la creatività.
    Sarebbe molto meglio far notare le potenzialità creative dei nuovi strumenti, piuttosto che demonizzarle tanto per partito preso.

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  2. E non hai sentito la mia imitazione dei Wookie.

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