mercoledì 13 ottobre 2010

Note in margine a una foto di due giovani artisti.


Non conosco Michele Ulisse né so di che cosa si occupa nella vita e neppure se, in questo qualcosa di cui si occupa, ha in qualche modo a che fare Alan Ford.
So solo che condivido al 100% quello che scrive QUI e che, nonostante lo condivida, provo una grande tristezza se ci ripenso riguardando la foto là sopra di Magnus e Bunker da giovani: di vita ce n'è una sola e bisognerebbe sempre cercare di invecchiare diventando persone migliori di quelle che eravamo un tempo.
Detto questo, io a Bunker, in virtù di tanti bei ricordi legati ad Alan Ford, continuo a volergli un gran bene.

3 commenti:

  1. Anch'io sono un grande fan delle sue storie. Ma negli ultimi mesi ha dato davvero il peggio rilasciando chicche da brividi. In futuro rileggerò volentieri le sue storie, ma per quanto mi riguarda non avrà mai più il mio sostegno con contributi importanti (acquisti in edicola). L'attacco a Mister B (non QUEL mister B, ma quell'altro, Sergio) è davvero ignobile e inquietante. I grandi Signori del fumetto sono da ricercare altrove.

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  2. La prima volta che ho visto la foto con il dinamico duo mi sono commosso e ho pianto come Alan Ford quando rivela il nascondiglio del gruppo T.N.T. al Cospiratore che minaccia di far saltare in aria Bob Rock con un cavaturacciolo infilato in uno scatolino di cartone.
    Ho comperato immediatamente il libro, una biografia di Orsono Welles e di Yul Brinner ( morti nello stesso giorno ) di un giovane implume Andrea Voglino.
    L'immagine ritrae Lelio Luttazzi e Dustin Hoffman nei panni di Secchi & Raviola.
    Orson - come al solito in anticipo di una generazione, basti pensare a quello che è stato fatto con ''Paz '' - intendeva raccontare la storia del fattore K in Italia attraverso il lavoro di squadra della squadra dietro la kappa.
    Dustin studiò disegno per sei mesi con Don Backy ( secondo la leggenda prestò i tic del sacerdote del Clan al Corleone jr. di Pacino ) e quando si presentò davanti a Magnus, quest'ultimo sentenziò che avrebbe fatto prima a recitare ( battuta che chissà perchè tutti attribuiscono a Oliver, ma Larry nel film aveva solo una manciata di battute come Wurdalak ).
    Luttazzi era un'altra cosa. Puro jazz. Estraeva e sparava. All'esagramma preferiva il pentagrammma e percepiva che non ci fosse cosa che non potesse impigliarsi in una delle sette note. Bunker ha imparato molto da Lelio. Si è lasciato andare e si è sporto sopra l'abisso, lo ha trovato esilarante, ma di quel nulla poteva scrivere una partitura, non fischiettarlo. Se ti svegli con Wagner nella zucca, hai immediatamente una idea del quadro generale, se sotto la doccia non riesci a fare a meno di canticchiare La Chitarrina di Arbore il pan tosto della colazione sembra più croccante. Il film sarebbe stato interessante come e più degli altri progetti abortiti del cittadino W. - io ho visto un solo fotogranmma di Orson truccato da Kurtz per un Cuore di Tenebra che spaventò un produttore nel ' 48, ma non posso non immaginarlo, febbricitante nella giungla abbarbicato ad uno slittino mentre ascolta Arlecchino che canta le sue lodi - ma poco prima della prova costume ( l'Editoriale Corno di viale Romagna fu interamente ricostruita a Cinecittà ) la polizia arrestò Luttazzi per una storiaccia di droga in cui centrava come Brinner nel ruolo di Branduardi. Bunker lo seppe il giorno stesso, lo shock spense la cavalcata delle valchirie nella sua testa per un tempo sufficiente a leggere Lurid Scorpion, ma al crepuscolo Max aveva già ripreso il controllo o riperso e da allora è in missione per conto dell'Io. Evangelisti - senza pagare un centesimo di diritti - ha appiccicato il tratto bunkerico al suo inquisitore Eymerich, ma questa è un'altra brutta storia di debiti non pagati. Recentemente il nipote di Luttazzi, Daniele, ed il figlio di Chiari, che è noto per viaggiare con una valigia piena di sogni, si sono uniti nel tentativo di riutilizzare la sceneggiatura originale per una pellicola diretta da Cronemberg con Teddy Reno nei panni del semper voster e Paul Giamatti in quelli del Magnus Pictor Fecit. Forse Beth Ditto nei panni di Beppa Giosef. Sperem.

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  3. Bunker è diventato come il Numero Uno.
    Senza il sense of humour.
    Purtroppo.

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