domenica 13 febbraio 2011

Note in margine di 17 anni di fumetto assente.

11 anni di Governo Thatcher hanno portato il fumetto inglese a produrre capolavori che ancora oggi tutto il mondo legge con ammirazione. Ammirazione nei confronti delle opere e degli autori che quelle opere le hanno scritte e disegnate anche come reazione ad uno stato di cose opprimente.

Mi domando allora: nel fumetto italiano, quali sono i segni che possiamo cogliere di questi 17 anni di costante presenza berlusconiana nella vita politica e sociale italiana?

A differenza degli autori inglesi e salvo pochissime eccezioni (penso al DD di Tiziano Sclavi), per i nostri autori sembra davvero che tutti questi anni siano passati inutilmente.

6 commenti:

  1. In linea di massima son d'accordo. Mi arrovellavo, non troppo tempo fa, sul perchè il fumetto italiano non fosse riuscito (e non sia riuscito) a produrre una controparte cartacea de "Il Divo". Non intendo un fumetto su Andreotti ma qualcosa di affine per tematiche, approccio narrativo e taglio satirico-grottesco.

    Non capisco però, per quanto Sclavi e il suo Dyd siano stati a loro tempo imprescindibili e seminali, in che modo Dylan Dog possa dirsi uno specchio o un'espressione dei 17 anni di cui parli.
    Specie se consideriamo che il periodo aureo del Dyd di Sclavi (che io fisserei, anche con una certa generosità, attorno al primo centinaio di numeri) termina a ridosso dell'ascesa di Berlusconi agli onori della politica italiota.

    A quali storie ti riferisci?

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  2. Sì, hai ragione. Forse il DD di Sclavi descrive bene lo scollamento sociale che porterà all'avvento di Berlusconi nel '94. Penso a storie come "caccia alle streghe" che ricordo molto per come non rinunciava a riflettere sull'italia contemporanea rimanendo perfettamente collocato all'interno del fumetto di genere.

    Ecco, quello che mi ha sempre colpito nel lavoro di Moore&co. di quel periodo è che le loro idee le hanno espresse rimanendo sempre all'interno del fumetto di genere.

    È in questo che vedo le carenze più gravi del nostro fumetto.

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  3. Capisco meglio ora, e concordo. E "caccia alle streghe" era davvero una gran storia. Rimanendo sul versante politico anche "I vampiri" non scherzava comunque.

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  4. Gioco a fare il sociologo: 17 anni di governo Berlusconi si vedono proprio nella morte della cultura, nella totale assenza di autori che sappiano raccontare con forza il presente e di spazi che sappiano accoglierli.
    -Brendon

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  5. Ah bé, ma se è per questo nemmeno il fumetto ruandese produce molto. La differenza non la fanno i disastri, ma la presenza di autori dotati di talento

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  6. Il mio era un semplice paragone tra la nostra e la situazione inglese del periodo Thatcher. È indubbio che quella abbia prodotto qualcosa di inerente al periodo (e di bello) e la nostra no .
    A meno che, appunto, non la vogliamo vedere come scrive Brendon e dire che se gli inglesi hanno vinto, allora noi italiani abbiamo stravinto raggiungendo l'inarrivabile grado zero della narrazione.

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