venerdì 26 novembre 2010

Problemi? Opportunità! (part 2)

Uno dei principi su cui ultimamente cerco di far ruotare la mia vita è quello per cui, se i problemi sono inevitabili, bisogna imparare a vedere le opportunità che si nascondono al loro interno.
Niente di particolarmente illuminante – è la base del pensiero creativo, in fondo – ma spesso aiuta a non farsi schiacciare da ciò che succede e, anzi, ad utilizzarne l'energia come leva per il cambiamento.

L'arrivo di Amazon in Italia, sebbene da tempo annunciato, ha fatto gridare molti alla fine del mondo imminente.
Una parte di questi, il sistema distributivo librario (Messaggerie), come abbiamo visto si straccia le vesti ma, nello stesso tempo, fa comodamente affari con Amazon. E quindi questo lo mettiamo da parte (nota a margine: forse il vero problema ci sarà quando Amazon Italia entrerà a pieno regime, ovvero comincerà a coprire molte più categorie merceologiche di quelle che copre ora. Amazon, negli USA, copre poco più del 8% del mercato librario e quindi mi immagino quali saranno qui le sue performance. Per intenderci, con un lavoro di anni mi pare che IBS, seppur in costante crescita, arrivi al 6% del mercato librario italiano).

Ma un'altra parte, visto che qui ci occupiamo di fumetti, sono le fumetterie, che, all'apertura di Amazon e alla sue offerte di lancio (PROBLEMA) hanno reagito con un lungo e ininterrotto ululato.
Lettori contenti di potersi far piovere comodamente a casa fumetti scontatissimi e venditori di fumetti spaventati dai portafogli svuotati dei loro clienti.

Indicato il problema, dove sta l'opportunità?
L'opportunità, cari venditori di fumetti, è usare questo mese il 30% di sconto di Amazon (e la sua celerità per i prodotti in pronta consegna) per accontentare quei clienti che sono stanchi di aspettare mesi per alcuni prodotti ordinati (che magari, nelle rete di vendita delle fumetterie sono esauriti ma sono ancora disponibili in quella della varia). Ci perdete qualche punto percentuale, dovete pagare sull'unghia ma avete fatto una vendita e accontentato un cliente.

Ma la vera opportunità è far leva sul fatto che, come spiegato nel post precdente, la più grande libreria del mondo oggi non ha accesso a quelle migliaia di titoli a fumetti a cui voi avete accesso.
Comunicarlo. Far girare la voce. Gridarlo forte e chiaro. Renderlo il centro del piano di comunicazione di quella che oggi è l'unica associazione che riunisce i gestori di fumetterie italiane (AFUI) e che invece, in questo momento, sembra muta di fronte a questa situazione.

Oggi – credo ancora per poco, perché gli editori li devono vendere i libri che stampano – le fumetterie (e i tre distributori Alastor, Pan e Starshop) hanno in mano un quasi monopolio sulla distribuzione della produzione libraria di fumetto in Italia ed è ora il momento di farlo fruttare questo quasi monopolio, smettendo di urlare alla luna (Amazon oggi non costituisce un problema per il mercato del fumetto in Italia) e mettendo invece velocemente in piedi una comunicazione che evidenzi l'unicità del canale di vendita delle fumetterie.

In parallelo, oggi, con l'arrivo di nuove forze in campo come Amazon, è tempo che i rallentamenti (in alcuni casi veri e propri blocchi) della rete di vendita delle fumetterie, smettano: se Amazon mi consegna un libro in 24 ore, non può più esistere che la fumetteria non sappia dire al cliente quando il libro ordinato arriverà perché il distributore X nicchia sull'ordine del distributore Y.
In questo momento, per permettere acquisti rapidi che soddisfino la clientela e generino liquidità nelle casse delle fumetterie, sarebbe bene che tutti potessero acquistare tutto da tutti.
Ma se Pan e Starshop non sono in grado di staccare la loro attività distributiva dagli ordini di scuderia del proprio editore di riferimento (che ovviamente vorrà sempre privilegiare il prodotto Panini e Starcomics rispetto a tutti gli altri), allora è tempo che ognuno pubblicizzi e venda solo i propri prodotti.
Che, comunque sia, sono unici.

Oggi tutti i libri a fumetti si possono trovare solo in fumetteria. Fatelo sapere in giro.
È una situazione che non durerà ancora a lungo. Approfittatene.

4 commenti:

  1. E' impossibile far quel che dici tu:Amazon ha un catalogo fumetti,ora come ora,nullo.E,del poco che hanno,hanno una sola copia.
    E,sempre il poco che hanno,è facilissimamente reperibile per le fumetterie.
    Se TUTTI i fumettari agissero come da te indicato,solo UNO accontenterebbe un cliente.Uno su quanti?
    In pratica Amazon ha messo in vendita,fumettisticamente parlando,aria fritta.
    D'accordo invece sulle falle di Pan,Alastor et similia:io non ordino in fumetteria arretrati semplicemente perché ci mettono un'eternità ad arrivare.
    L'ultimo arretrato che ho ordinato era un arretrato Panini (presso una fumetteria che si fornisce da Pan,eh):ci ha messo 2 mesi ad arrivare,e quando è arrivato sembrava usato da come era messo.
    Due mesi.E' semplicemente ridicolo.Ridicolo perché,se avessi avuto tempo,voglia e soldi,avrei reperito quell'albo il giorno dopo semplicemente andando a Roma e prendendolo da una delle mille fumetterie o librerie di varia,allo stesso costo (si,perchè le fumetterie non fanno sconto sugli arretrati),ma mettendoci del mio per la benzina,per il tempo (andare e tornare significa perdere 6 ore,praticamente mezza giornata).
    La situazione distributiva italiana dei fumetti è ridicola,è una guerra fra poveri,fra chi ti offre il servizio meno peggio,e chi ci rimette,più degli altri credo,sono i lettori.
    Vedi Planeta,sempre stando ad Amazon,ha quei (pochi) titoli vecchi di una vita,non c'è nessuna novità,ormai non esce nemmeno più in varia (non esce quasi nemmeno in fumetteria).
    Se certe aziende devono proporre servizi simili,meglio che smettano di fornirli,per il bene loro di azienda,che ci rimette solo la faccia.

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  2. In parte sono d'accordo con te.
    La cosa di una copia solo disponibile però, mi sa di "1 sola copia per volta". Cioè, come ho detto, non credo che esista (nemmeno virtualmente) un magazzino fatto di scaffali con sopra 1 sola copia del libro a fumetti X. Forse mi sbaglio. Forse no.

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  3. come in ogni magazzino, ci sono prodotti a stock e prodotti che vengono gestiti sul venduto. Ma come ogni magazzino hanno dei resposabili degli aprovvigionamenti che utilizzano dei software statistici per stabilire la scorta minima, massima, i prodotti da mettere a stock... Quindi se un numero X di persone iniziano ad acquistare abitualmente fumetti da amazon, vedrai che lo stock lo faranno. Il discorso dello sconto del 30% è per lo startup iniziale.

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  4. Sì, perfettamente d'accordo. Infatti più volte ho scritto che la situazione è così oggi.

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