Sul tecnologia 3D applicata al cinema condivido buona parte dei dubbi espressi
nel suo articolo dalla giornalista e studiosa di cinema
Kristin Thompson (se per caso volete leggerlo in italiano, il lungo articolo è stato tradotto e pubblicato in 2 parti sulla rivista
Duellanti) ma, nonostante ciò, credo che sia ancora presto per dire se la storia si ripeterà (e quindi il cinema abbandonerà per l'ennesima volta il 3D) o se siamo davvero di fronte ad una svolta che cambierà il modo in cui, in futuro, guarderemo i film.
In ogni caso oggi, riguardando
Bastardi senza gloria, ho notato che anche
Quentin Tarantino sembra aver voluto dire la sua sul 3D al cinema (non a caso all'interno di un film che, appunto, è soprattutto una riflessione sulla potenza dell'immagine cinematografica).
Nella scena del rogo del cinema pieno di nazisti, infatti, le fiamme che invadono lo schermo, stagliandosi sul bianco e nero del film, evocano già un'idea di immagine che esce dallo schermo.
L'impressione è confermata in una delle scene successive in cui le immagini del film di Shoshanna si proiettano deformate sul fumo che invade la sala e che, quindi, sembra dare a quella risata che sovrasta i nazisti che stanno morendo una volumetria tridimensionale.
(Tarantino magari non poteva saperlo, ma uno degli studi su come proiettare le immagini 3D, quello eseguito dal
Four Eyes Laboratory co-diretto dal
Prof. Tobias Hollerer, prevede l'abbandono del classico schermo per sostituirlo proprio con una parete fatta di fumo)
Ecco la mia lettura della scena: il 3D è una tecnologia che viene dal passato (come Shoshanna dal passato del Col. Landa) e che ha le sue motivazioni principali nella vendetta (ovviamente quella di Shoshanna verso i nazisti che le hanno sterminato la famiglia e, nel caso del 3D, nei confronti della pirateria e dell'
home-video viste come causa principale dei mancati guadagni delle sale cinematografiche).
Anche se a rischio ulteriore di ipercodifica, mi sembra interessare notare come la vendetta di Shoshanna in realtà si vada a innestare in una guerra già in corso (il piano dei Bastardi per eliminare Hitler); nel caso dell'industria cinematografica, la guerra già in corso da tempo – e solo accelerata dalla crisi economica globale – è quella tra le
mayor per definire nuovo standard su cui strutturare il guadagno derivante dai film.
Hai troppo tempo libero.
RispondiEliminaDici? E io che pensavo di fare del bene a postare così tante cose superflue.
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